Tavola rotonda “Pace, ambiente, democrazia: il ruolo della conoscenza e dei movimenti sociali”
Data di pubblicazione: 16 febbraio 2023
Nel corso della seconda giornata del V Congresso nazionale FLC CGIL si è tenuta la tavola rotonda “Pace, ambiente, democrazia: il ruolo della conoscenza e dei movimenti sociali”, che ha visto l’avvicendamento dei contributi di Luciana Castellina, giornalista e scrittrice, Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire, Fabiana Cruciani, Dirigente scolastica ITTS “A. Volta” di Perugia, Bianca Chiesa, Coordinatrice nazionale UDS, Paolo Notarnicola, Coordinatore nazionale Rete degli studenti medi, e Francesco Sinopoli, Segretario generale FLC CGIL. La giornalista Giorgia Rombolà ha moderato l’incontro.
La tavola rotonda si è tenuta a quasi un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina e in un momento storico in cui si parla insistentemente della guerra e quasi mai di pace. Esistono poche eccezioni virtuose, come nel caso del quotidiano Avvenire che con la sezione in prima pagina “Non solo Kiev” richiama giorno per giorno un conflitto in corso, fa il punto della situazione e prova a rispondere alla complessa domanda “Come si fa la pace?” suggerendo la necessità di definire un alfabeto dell’umanità minimo con cui governare le differenze nel mondo.
E se siamo chiamati a interrogarci dal momento che si parla solo di guerra e mai di pace, Luciana Castellina fa notare quanto siano problematiche anche le modalità con cui si parla della guerra, come se fosse una questione che ha a che fare con quali e quanti armi inviare e non fosse, invece, il segnale inequivocabile di un cambiamento di epoca con cui fare i conti, la dimostrazione dell’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, produzione e consumo, ormai inconciliabile con la prospettiva della sopravvivenza dell’umanità. Una consapevolezza che la FLC CGIL ha ampiamente assunto e che declina ponendo la pace tra i primi obiettivi politici a cui tendere.
La Dirigente scolastica Cruciani socializza cosa è stato messo in campo nel suo istituto per scongiurare un arretramento delle istanze di pace tra le studentesse e gli studenti ed esorta i docenti a indicare sempre agli alunni che una strada di speranza c’è e li coinvolge in prima persona.
La coordinatrice dell’Unione degli studenti Bianca Chiesa ha denunciato le molteplici distorsioni della narrazione della guerra nei luoghi della formazione, il mancato riconoscimento della matrice del conflitto nel sistema di produzione capitalista, l’impatto pesantissimo sul diritto allo studio e, in particolare, sui fondi destinati all’istruzione, spostati sull’acquisto di armi.
Un’altra criticità che viene spesso riscontrata dalle studentesse e dagli studenti e di cui si è fatto portavoce Paolo Notarnicola, il coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi, riguarda i programmi scolastici, che il più delle volte arrivano solo fino alla Seconda guerra mondiale. E ha aggiunto che il mondo della scuola e della conoscenza deve essere in grado di affrontare il tema della pace, slegandolo dalla contrapposizione con il tema della guerra.
Tutte le sollecitazioni dei partecipanti alla tavola rotonda sono state riprese nelle conclusioni del Segretario generale Francesco Sinopoli, che ha preannunciato un maggiore protagonismo della categoria nella costruzione di una mobilitazione per affermare la pace, a partire da azioni di sensibilizzazione nei luoghi della formazione e da mobilitazioni di piazza da organizzare nell’immediato. Da qui la richiesta al ministro Valditara di proclamare il 24 febbraio “giornata di mobilitazione nazionale per la pace e la convivenza democratica” per favorire momenti di riflessione, discussione e approfondimento sui temi della pace e della guerra. Una proposta che, se non accolta, si organizzerà dal basso.