Lezioni di Pace e di Memoria
Data pubblicazione: 14 febbraio 2023
La donazione alla FLC CGIL da parte della famiglia Landi di alcune annate dei quotidiani Il Manifesto, Paese Sera e Lotta continua è all’origine della mostra sulla memoria nell’ambito del V congresso nazionale della FLC CGIL in corso a Perugia fino al 16 febbraio, presso l’Hotel Giò.
La prima selezione di articoli, fotografie e documenti ha riguardato gli anni compresi tra il 1969 e il 1974. I curatori hanno scelto per questa prima mostra gli articoli del quotidiano Il Manifesto, che ci raccontano non solo come eravamo, ma soprattutto chi eravamo. Vi compaiono articoli sulle mobilitazioni studentesche e del personale scolastico, in un periodo particolarmente turbolento per l’Italia, in una continua alternanza do ministri democristiani che nulla concedevano alle richieste dei movimenti e dei sindacati. Vi compaiono articoli sul dibattito pubblico relativo alla sinistra, in Italia e nel mondo, con un breve saggio di Ernesto “Che” Guevara, sull’acceso dibattito relativo alla missione dell’istruzione e della scienza, proprio mentre scuola e università stavano mutando pelle e organizzazione didattica, sugli esami di Stato, di terza media soprattutto, che penalizzavano gli studenti poveri e i figli degli operai. Sulla spinta dei movimenti studenteschi, l’università soprattutto comincia a mostrare cambiamenti notevoli e l’apertura a iscrizioni di massa. Nello stesso biennio 1969-1970 nasce inoltre la CGIL scuola, con la celebrazione del suo primo congresso e l’elezione del suo primo segretario generale, Eugenio Capitani. Di questo periodo, di grande interesse, non solo storiografico, la mostra ci parla appunto di come e cosa eravamo, ma soprattutto di chi eravamo, e parla a coloro che allora erano protagonisti, e a coloro che ancora non c’erano. La storia, la memoria, giocano qui, nell’ambito di un congresso nazionale, un ruolo determinante, proprio per l’affacciarsi impetuoso e travolgente della cultura del continuo presente, che rischia di provocare una sorta di miopia intellettuale, e culturale, che nega il valore prospettico del passato. La mostra ha voluto ricordarci che l’identità politica e sindacale si costruisce anche rigenerando la memoria e il passato. L’occasione è giunta grazie alla donazione di quel fondo di quotidiani, e lo stesso segretario generale Sinopoli ha voluto comunicare alla famiglia Landi il ringraziamento e l’apprezzamento per quella scelta.
Inoltre, la mostra, dal punto di vista dei contenuti e degli articoli, si spinge fino al 1974, puntando su due avvenimenti: la strage di piazza della Loggia a Brescia, ad opera di un gruppo di neofascisti, in cui persero la vita ben otto persone, durante una manifestazione sindacale. Alcuni di loro erano insegnanti iscritti alla CGIL scuola. Con questo particolare ricordo, i curatori hanno voluto rendere omaggio a tutte le vittime delle aggressioni sanguinarie, violente e omicide durante il periodo cosiddetto della “strategia della tensione”. Il secondo avvenimento riportato nella mostra riguarda lo sciopero che a febbraio del 1974 i sindacati della scuola promossero per contrastare la volontà del governo di bloccare la legge sui Decreti Delegati, legge che poi passò in Parlamento alcuni mesi dopo, e che diede origine all’ingresso nel mondo dell’istruzione pubblica della partecipazione democratica e del coinvolgimento diretto nelle decisioni di studenti, docenti e famiglie. Si trattò di un enorme salto di qualità.
Accompagnano gli articoli alcune fotografie che testimoniano direttamente come quello fu un periodo di grande consapevolezza sindacale e politica sulla necessità della lotta operaia e studentesca per cambiare lo status quo, o per definire cambiamenti importanti, come lo furono i consigli di fabbrica, la nascita della FLM, i collettivi studenteschi nelle università, le manifestazioni di operai e studenti. Non erano solo rivendicazioni, ma il grido collettivo di un forte bisogno di cambiamento e trasformazione sociale, a partire dai diritti politici e sociali, previsti dalla Costituzione. Quelle foto ci raccontano dello Statuto dei lavoratori, dell’unità sindacale, dei giovani studenti che reclamavano risposte cogenti a nuovi bisogni cognitivi. In un modo che andava trasformandosi velocemente, lavoro e istruzione sembravano restare ancorati al passato, e le lotte lo testimoniavano.
Infine, a proposito della costruzione dell’identità sindacale, i curatori hanno voluto introdurre nella mostra la simbologia dell’appartenenza alla CGIL, con una selezione di tessere. Certo, i giovani di oggi forse sono meno attratti dall’iscrizione ad un sindacato e alla simbologia della tessera come elemento fondativa dell’identità e dell’appartenenza. Ma in quel periodo, la tessera sindacale, mostrata orgogliosamente sui luoghi di lavoro, era un fatto politico di enorme portata, che oggi ci parla anche del coraggio di lavoratrici e lavoratori. Anche se il nostro mondo di oggi è cambiato, e la tessera non assume più quel valore politico, non possiamo fare a meno di consigliare alle nuove generazioni di capire, attraverso la memoria, come quel valore sia ancora attuale, decisivo, fondamentale.